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Oltrepò pavese: cosa vedere in 1 giorno, tra borghi, eremi, castelli e punti panoramici

Ecco cosa vedere in 1 giorno nell’Oltrepò pavese, un territorio molto suggestivo e ricco di tesori, da scoprire lentamente nel sud della Lombardia.

Tra morbide colline punteggiate da vigneti, questo territorio, che si estende tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, è ricco di attrazioni adatte a tutti i gusti, perfette per una gita fuori porta in cui coniugare borghi, castelli ed eremi immersi nella dolce quiete della natura. Il tutto condito da tipiche specialità enogastronomiche.

Oltrepò pavese: dov’è

L’Oltrepò Pavese, in provincia di Pavia, è un’area geografica di circa 1100kmq, affine a più regioni. Difatti, confina con l’Emilia-Romagna (provincia di Piacenza), il Piemonte (provincia di Alessandria) e con la Liguria (provincia di Genova).

Una posizione quindi strategica, che permette di raggiungere le meraviglie del territorio in poco più di un’ora di auto da varie zone.

Le meta perfetta per un weekend o per una gita fuori porta.

Cosa vedere nell’Oltrepò pavese in 1 giorno: i borghi imperdibili

Varzi, Borgo Priolo, Casteggio, Fortunago, Rocca Susella, Rivanazzano Terme, Codevilla… E la lista potrebbe continuare ancora. L’Oltrepò pavese è infatti costellato di numerosissimi borghi, alcuni dei quali inseriti nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”.

Piccoli gioielli intrisi di storia e tradizioni, dove le caratteristiche architettoniche da ammirare e l’atmosfera quieta che vi regna vi riportano subito indietro nel tempo, in un’epoca storica fatta di sapere artigiano e sapori genuini.

Durante la gita di un giorno da queste parti, l’itinerario può cominciare da Montesegale. Arroccato sulle colline dell’Oltrepò Pavese, si nota da lontano per la presenza del suo castello che domina l’intero paese. Oltre che per il suo castello, che offre ambienti e testimonianze di epoca medievale, mentre in una parte ospita il Museo di Arte Contemporanea, il borgo di Montesegale offre anche numerose aree verdi dove fare rilassanti passeggiate con la famiglia e godersi un po’ di relax a diretto contatto con la natura.

La gita può quindi proseguire a Fortunago, un piccolo borgo arroccato sulle colline, che conta circa 500 abitanti. Uno dei “Borghi più belli d’Italia”, Fortunago è caratterizzato da stradine acciottolate, su cui si affacciano tipiche casette in pietra e deliziosi angoli fioriti ben curati.

Le principali attrazioni del borgo sono: la Chiesa di San Giorgio, che custodisce le reliquie di San Ponzo, il Palazzo comunale e la chiesetta di Sant’Antonio. Da vedere anche la fontana di San Ponzo, la cui costruzione è direttamente legata al Santo Patrono, da cui ha preso la denominazione.

Visitare l’Oltrepò pavese in 1 giorno: il Castello di Zavattarello

Oltre che per i suoi borghi e i suoi rinomati vini, l’Oltrepò pavese è noto anche per i suoi castelli, interessanti sia dal punto di vista storico-artistico che per le storie e leggende che vi ruotano attorno.

Nell’itinerario in giornata in queste zone, vale sicuramente la pena inserire una tappa a Zavattarello. Piccolo borgo tra la valle del Rio Morcione e la Val Tidone, anch’esso inserito nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”.

In cima alla collina del paese, svetta il famoso Castello Dal Verme, uno dei simboli dell’Oltrepò pavese. Un maestoso fortilizio in pietra che, dal 1390 al 1975 , restò sotto il dominio della famiglia dal Verme, fino quando la contessa Titina Gavazzi dal Verme decise di cederlo al Comune di Zavattarello.

Ristrutturato e dotato di possenti mura difensive, il Castello di Zavattarello è costituito da circa 40 stanze.

È visitabile con visite guidate.

Dalla torre e dalla terrazza si può ammirare un panorama mozzafiato sul territorio circostante.

La leggenda narra che nel Castello di Zavattarello aleggi il fantasma di Pietro Dal Verme, morto per avvelenamento procuratogli da Chiara Sforza, sua seconda moglie.

Proprio a Zavattarello, si trova il negozio La Colomba Agrihouse, dove potete trovare moltissimi prodotti locali, come birre, caramelle e miele artigianali, tutti prodotti a km0.

Una giornata nell’Oltrepò pavese: pausa pranzo col salame di Varzi

Verso mezzogiorno, quando lo stomaco comincia a gorgogliare, l’Oltrepò pavese è il luogo perfetto dove ristorarsi, degustando tante prelibatezze tipiche del territorio.

Per sedersi a tavola e continuare a visitare il territorio, suggeriamo una sosta a Varzi, il capoluogo dell’Oltrepò pavese montano rinomato per il suo salame.
A grana grossa, il salame di Varzi si contraddistingue per il perfetto equilibrio tra dolcezza e sapidità, caratteristiche che si possono ottenere grazie alla stagionatura nelle antiche cantine della zona, che hanno il giusto livello di umidità e un microclima controllato.

Ma il salame non è di certo l’unica prelibatezza locale. Tra agnolotti al brasato, formaggi ricchi di sapore, dolci fragranti e specialità a base di tartufo, nell’Oltrepò pavese non c’è pericolo di rimanere a bocca asciutta! Il tutto ovviamente annaffiato dai rinomati vini che vengono prodotti in zona.

In epoca medioevale, Varzi rappresentava uno snodo importante per gli scambi commerciali tra la Pianura Padana e il mar Ligure.

Feudo dei marchesi Malaspina, il borgo è caratterizzato da numerose costruzioni medievali, piccole botteghe e bassi porticati.

Tra le attrazioni più importanti del borgo vanno citati Palazzo Odetti (oggi sede del Municipio), e il Castello Malaspina, con la “Torre delle streghe”, dove negli anni dell’Inquisizione venivano rinchiuse le donne accusate di stregoneria. Altri scorci caratteristici si possono ammirare in Vicolo dietro le Mura, via del Mercato e via della Maiolica. Sono poi da visitare la Chiesa dei Cappuccini, dedicata a San Germano, Patrono del paese, e la Chiesa dei Bianchi, con un oratorio a forma di quadrifoglio.

Nell’antica cerchia muraria si aprono due antiche porte: la Soprana o “Torre dell’orologio”, e la Sottana o “Torre Mangini”.

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Cosa vedere in 1 giorno nell’Oltrepò pavese: l’eremo di Sant’Alberto di Butrio

Oltre a borghi e castelli, vogliamo segnalarvi un’oasi di pace e tranquillità immersa nell’Oltrepò pavese. Si tratta dell’eremo di Sant’Alberto, un luogo mistico, quasi magico, per l’atmosfera raccolta che vi si respira. Posto al centro della valle Stàffora, l’eremo si erge isolato, a circa 700 m di quota, sulla cima di un costone roccioso.

Il complesso è costituito da piccole chiese romaniche con affreschi tardo-quattrocenteschi.

Durante la visita del luogo, si può inoltre visitare la cappella di Sant’Alberto, decorata con un ciclo di affreschi che raffigurano il committente Bertramino Malaspina, e dove sono custodite le reliquie del santo. Inoltre, si possono apprezzare una robusta torre e una parte della cinta muraria fortificata.

Un po’ più in basso, in pochi minuti, si giunge alla grotta del Santo.

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Panchine giganti nell’Oltrepò pavese

Per concludere l’itinerario di un giorno nell’Oltrepò pavese, vi suggeriamo un punto panoramico dove si trova anche un elemento simbolico fortemente instagrammabile.

A Pozzol Groppo, una frazione delle colline del tortonese caratterizzata da vigneti e cascine rurali, c’è una big bench: la Panchina Gigante n. 172, colorata di giallo e di azzurro.

Seduti sull’iconica panchina è possibile ammirare vallate stupende. L’orario migliore per ammirare il paesaggio e scattare la foto-ricordo di rito sulla panchina è sicuramente il tramonto.

E se vi resta ancora un po’ di tempo, ad una manciata di chilometri, si trova Godiasco, località rinomata per la Rocca Montalfeo. Antico insediamento dei Marchesi Malaspina, la Rocca Montalfeo si presenta come una struttura massiccia con tre torri merlate. Aperta solo in occasione di eventi speciali, anche solo dall’esterno è un colpo d’occhio fiabesco che vale la tappa.

Quando andare nell’Oltrepò pavese

Ogni periodo dell’anno è buono per visitare le bellezze dell’Oltrepò pavese. Tuttavia, ci sono alcune stagioni, durante le quali il territorio regala il meglio di sé.

In estate, tra fine giugno e la prima metà di luglio, è possibile ammirare alcuni campi di lavanda in fiore. Uno spettacolo che regala una magia fatta di colori e profumi intensi. Non a caso, la zona è stata infatti soprannominata “la Provenza italiana”.

L’Oltrepò pavese è inoltre molto suggestivo in autunno, quando vigneti e colline si tingono dei magici colori caldi ed avvolgenti, tipici di questo periodo dell’anno. Tra l’altro, è proprio in autunno che nei vari borghi vengono organizzate sagre dedicate a specialità e prelibatezze del territorio.

Ecco quindi un’idea di cosa vedere nell’Oltrepò pavese in un giorno. E prima di fare rientro, ricordate di portare a casa un piccolo ricordo, per voi o per gli amici, scegliendo tra le specialità de La Colomba Agrihouse di Zavattarello.